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di Giuseppe Longo

PADOVA – Berthe Morisot, nata a Bourges nel 1841 e scomparsa a Parigi nel 1895, è l’unica pittrice presente nella bellissima mostra “Da Monet a Matisse” allestita a Palazzo Zabarella e organizzata dal Brooklyn Museum, rassegna che, aperta poco prima di Natale, potrà essere visitata ancora per due settimane, cioè fino al 12 maggio prossimo. Dell’autrice francese è esposto un solo quadro – raffigura Madame Boursier e sua figlia -, ma così intenso ed espressivo che, giustamente, è stato utilizzato come logo della ricca esposizione, con sottotitolo “French Moderns 1850-1950”, che propone una sessantina di opere provenienti proprio dal prestigioso museo di New York, nato nel 1823, con il quale Padova ha avviato una promettente stagione di sinergie internazionali che coinvolgeranno anche altre importanti realtà.

Promossa dalla Fondazione Bano e realizzata con la collaborazione dell’assessorato alla cultura del Comune di Padova, la mostra allestita da Lisa Small e Richard Aste, propone capolavori di pittura e scultura di ben 45 artisti, tra cui Pierre Bonnard, William Bouguereau, Gustave Caillebotte, Paul Cézanne e Marc Chagall. Ma anche Jean-Baptiste-Camille Corot, Gustave Courbet, Edgar Degas, Fernand Léger, per continuare poi con Gabriele Münter, Pierre-Auguste Renoir, Odilon Redon, Yves Tanguy, Édouard Vuillard e Auguste Rodin. Accanto ai citati Henri Matisse, Claude Monet e Berthe Morisot sui nomi dei quali si giocano, appunto, il titolo e la locandina della esposizione dedicata al modernismo francese, nella quale si propongono efficaci esempi dei movimenti del realismo, dell’impressionismo e del post-impressionismo, ma anche del simbolismo, fauvismo, cubismo e surrealismo, tutti movimenti artistici e culturali che hanno segnato un’epoca. Appunto i cent’anni compresi tra il 1850 e il 1950.
Ma cosa ci offre la mostra? Nelle sale di Palazzo Zabarella, in pieno centro storico della città del Santo, si racconta uno dei secoli tra i più affascinanti della storia dell’arte, nel quale la Francia è veramente il fulcro del modernismo internazionale che si manifestò, come detto, a cavallo di Ottocento e Novecento. Un secolo durante il quale gli artisti – come si fa osservare – abbandonarono la tradizione accademica per concentrarsi, invece, su soggetti semplici della quotidiana esistenza di ognuno. Il tutto riassunto in dipinti, disegni e sculture che hanno impegnato i più noti e rappresentativi artisti di quell’epoca, di origine francese ma anche coloro che si sono formati nel Paese d’Oltralpe assorbendo la realtà dei suoi movimenti artistici.

“French Moderns, 1850–1950” si articola in quattro sezioni – Paesaggio, Natura morta, Ritratti e figure, Nudo – e disegna un percorso che dimostra come il fare artistico sia cambiato ed evoluto nel corso di un secolo. Un insieme di opere che rapisce lo sguardo del visitatore che spesso rimane incantato nell’ammirare autentici capolavori che hanno scritto pagine mirabili nell’arte di un secolo-chiave. E quindi paesaggi che ti coinvolgono, immergendoti in ambienti appartenenti, come si diceva, alla nostra quotidianità, come le assolate campagne o il frangersi delle onde sulla spiaggia, e per questo intimamente vissuti. O quella Londra immersa nello smog così efficacemente riprodotta da Monet. Per fondersi poi con delicate nature morte e nudi espressivi, mai volgari, fino ai ritratti e alle figure di persone che esprimono la realtà in cui sono inserite. E qui torniamo, a titolo esemplificativo, proprio a quel bellissimo dipinto di Berthe Morisot, unica donna, dicevamo, fra i 45 artisti rappresentati.
Una mostra, insomma, da visitare, per cui chi non l’ha vista approfitti di queste due settimane che ancora ci separano dalla sua chiusura. Quando le opere esposte torneranno nella Grande Mela, nei caveau del Brooklyn Museum. Con il quale Palazzo Zabarella ha soltanto aperto un “discorso” dal respiro internazionale che, via via, sarà esteso a collaborazioni con altre istituzioni di fama mondiale, tale da consentire a Padova di proporre nel tempo una serie di eventi artistici esclusivi. Sicuramente da non perdere!

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In copertina, il quadro di Berthe Morisot e all’interno alcune delle opere esposte a cominciare dalla suggestiva Londra avvolta nella nebbia di Claude Monet.

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